La miopia è in aumento soprattutto a causa del cambiamento delle nostre abitudini di vita. Sono molte le ore che trascorriamo davanti a pc, smartphone e televisione. I giovani under 20, in particolare, con il loro comportamento tendono a disabituare l’occhio a vedere da lontano. Cosa succederà in futuro alla nostra vista?
L’impiego costante di dispositivi che richiedono un’attività visiva ravvicinata, gli ambienti chiusi, la scarsa esposizione all’aria aperta e alla luce naturale fanno sì che la miopia sia il “modo di vedere” più funzionale al nostro attuale stile di vita.
Un tempo si attribuiva molta importanza alla genetica, questo perché la miopia è un problema che di solito compare in età scolare, può peggiorare in adolescenza, per poi stabilizzarsi intorno ai 20-25 anni. Generalmente il disturbo compare a causa di un bulbo oculare più lungo del normale: ecco perché spesso si pensa che alla sua insorgenza non ci sia alcun rimedio.
La discussione sulle cause della miopia e del suo incremento ovviamente è tutt’altro che conclusa. Oggi sappiamo che anche i fattori ambientali giocano un ruolo cruciale nello sviluppo della miopia.
In assenza di difetti visivi, i raggi luminosi vengono messi a fuoco sulla retina dopo aver attraversato cornea e cristallino; in caso di miopia, invece, convergono anteriormente al piano retinico, dove si forma un’immagine sfocata. Chiaramente, tanto maggiore è il difetto rifrattivo, tanto più sfocato risulta quello che si sta guardando da lontano.
Quando la miopia è di tipo medio-grave, ossia supera le 6 diottrie, comporta un rischio maggiore di sviluppare problematiche ulteriori: distacco della retina, glaucoma, maculopatie.
È quindi necessario fare il necessario per contrastare l’insorgenza o il peggioramento di questo difetto visivo. La ricerca scientifica degli ultimi anni è incentrata nello studio della dopamina, un neurotrasmettitore prodotto nel cervello.
Per evitare l’insorgere della miopia durante l’infanzia, viene speso consigliato di ridurre il tempo davanti ai dispositivi digitali e di preferire le ore all’aria aperta. Questo perché l’esposizione alla luce del sole stimola la produzione di dopamina, mentre gli ambienti chiusi la inibiscono, facendo così crescere il bulbo oculare più del dovuto durante lo sviluppo.
Il costante sforzo nella visione ravvicinata, oltre a spiegare l’attuale trend di diffusione della miopia, è alla base anche dell’aumento dei casi di strabismo. Sul fronte della prevenzione, è dunque fondamentale che bambini e adolescenti, sempre più assorti nei loro device e impegnati in attività che mettono sotto pressione i muscoli dell’occhio, trascorrano più tempo all’aperto, “allenando” anche i muscoli che permettono la visione a distanza.
L’esposizione moderata e graduale ai raggi solari – con un’opportuna protezione della pelle e degli occhi – può esercitare diversi effetti benefici sul nostro organismo. Non a caso, vi sarà capitato di notare che alcune patologie dermatologiche tendono a migliorare durante la stagione estiva. Ma anche il nostro stesso umore ne trae beneficio.
In generale, il sole è importante perché regola il buon andamento dei ritmi di sonno e veglia, perché aiuta a combattere il cattivo umore e la depressione, e perché stimola la produzione di molti ormoni, fondamentali per il buon funzionamento di pancreas, tiroide e ghiandole. Entrando nel dettaglio, il sole fa bene perché stimola il rilascio di cortisolo, dopamina, serotonina, e stimola la produzione di vitamina D.
Il sole può esercitare un effetto benefico anche sulla salute oculare soprattutto dei più piccoli. Questo accade perché i raggi solari stimolano la produzione di dopamina. Quando un bambino si espone alla luce solare, si ha un rilascio di dopamina proprio a livello delle strutture retiniche. Secondo molti studi, questo neurotrasmettitore sarebbe in grado di inibire l’allungamento dell’occhio tipico dei pazienti affetti da miopia.
Insomma, nei pazienti in età evolutiva, una buona e corretta esposizione alla luce solare potrebbe contribuire a contrastare la comparsa della miopia.
Ricordiamo, tuttavia, che anche se trascorrere molto tempo all’aria aperta fa indubbiamente bene ai nostri piccoli, non sempre è possibile evitare la comparsa di un difetto visivo come la miopia. La ragione è presto detta: alla base della miopia c’è spesso anche una componente ereditaria.